lunedì 8 febbraio 2010
RIFLETTIAMOCI UN ATTIMO
E' di poche ore fa l'accordo ufficiale tra il rappresentante di Massimo D'Alema, Bersani, ed il prorompente giacobino Di Pietro. Che dire? Quella che già si palesava come cosa fatta - in realtà i due partiti non hanno mai smesso di corteggiarsi - ha avuto compimento. Ritengo sia questa una giusta occasione per porsi una riflessione da 'singoli' socialisti, ovvero se questo rinnovato accordo non segni il de profundis di un'eventuale voto socialista al, o verso, il centro sinistra. Sto leggendo da più parti, non a torto, l'intento di astenersi dal voto, una scelta che non condivido ma che rispetto. Personalmente deciderò all'ultimo momento cosa fare e come comportarmi all'interno della cabina elettorale. Di sicuro, a differenza di quei socialisti che hanno legittimamente deciso di sostenere Vendola, non regalerò il mio scalpo a Tonino ed i suoi squadristi, così come non lo regalerò al buon Baffetto, Baffetto che in una lunga serie di sconfitte è riuscito solo nel cavalcare l'onda giustizialista della falsa rivoluzione che fu, per poi rinnegarsi e pentirsi, cosa in cui è abilissimo. Vedete, come lo stesso Craxi affermò, lui fu il leader più di sinistra del nostro paese, ma non era comunista. Indi, questa favola che sento da troppo tempo di 'costruzione' di una grande sinistra mi fa ridere, anche perché non ho capito con chi si dovrebbe fare. Con Di Liberto e Ferrero che ci vorrebbero vedere nelle storiche carceri Moscovite? Con L'IDV che nella realtà è un partito di estrema destra? Con il PD che, oltre a non avere un'identità, per un terzo ci detesta, per un terzo ci sopporta e per un terzo ci ha condannati a morte? La sinistra, o almeno il concetto di sinistra moderna, riformista ed europa, lo ha rappresentato e lo può ancora oggi rappresentare solo un grande PSI autonomo, sulla falsa riga della tenacia dell'UDC che, ogni giorno di più, mostra carattere. Fino ad allora, riflettiamoci un attimo...
CARO BETTINO, DOPO 10 ANNI ANCORA NON TI RISPETTANO
Non sono un lettore assiduo de Il Fatto Quotidiano ma, come in tutte le cose, non mi tiro indietro nel comprarlo quando scrive qualcosa di mio interesse. Questa volta la puntualità del quotidiano sopra citato, con cui non condivido niente, a partire dai modi, ma di cui stimo la professionalità, ha rinfrescato la memoria del mio florido archivio. Vedete care compagne e compagni, non vi nego che è da quando si fa questo gran parlare del decennale della scomparsa di Bettino Craxi che ho una certa nausea. Cani e porci, da sinistra a destra senza limiti né vergogna, si definiscono "Craxiani" e si innalzano a "custodi" del ricordo del noto leader socialista. Ora, siccome il noto motto massone parla chiaro e dice che il popolo non ha memoria, mi sembra corretto ricordarvi alcune dichiarazioni di alcuni noti personaggi, ma non parlo delle stranote affermazioni di post comunisti, leghisti, missini, magistrati, giornalisti e via dicendo, troppo scontato. Vi voglio invece riportare le belle parole di affetto di cui fecero dono a Craxi in quegli anni le alte sfere di quello che alla fine si rivelò non più un Partito, bensì un circo equestre fatto di vermi, cani, Giuda, vigliacchi ed infami. Resta fermo il fatto che qualunque cosa fosse il PSI del 1992 era sempre meglio di quella prostata ingrossata che è la microcompagine del non partito di Nencini, sia chiaro. Ma passiamo alle belle parole: 1 Classificato - Claudio Martelli: il delfino prometteva "rinnovamento" per "restituire l’onore ai socialisti", esaltava "la salutare azione dei giudici di Mani Pulite", strapazzava Craxi per aver rifiutato di "usare la scopa o la spada contro i corrotti"; "Bettino non lo riconosco più, mi ricorda Salò" (30-9-92); "Ha lasciato che il malcostume si diffondesse e ha risposto in modo improvvido alle inchieste sulla corruzione" (28-11-92) 2 Classificato - Rino Formica, che ora delira di complotti internazionali, non aveva dubbi: "Il Psi era pieno di craxini che, non riuscendo a realizzare il socialismo, cercavano almeno un po’ di benessere" (1-11-92), "Craxi si comporta da stalinista, usa metodi autoritari e dispotici" (11-11-92) 3 Classificato - Ottaviano Del Turco, definito da Craxi, lo scemo del villaggio: "Non mi stupisco affatto del partito degli affari all’interno del Psi. Ho sempre denunciato quelli che brillano per la luce dei soldi, come Paperon de’ Paperoni" (15-5-92); "Craxi non ha messo a disposizione del partito alcunché. Dei conti esteri non mi disse nulla" (8-11-94) 4 Classificato - Paris Dell’Unto, detto Er Roscio, sparava a zero: "Craxi non ne azzecca più una. Più che un caso politico, è un problema sanitario" (13-11-93); "Bettino non si rende conto che rischia di eliminare non il Psi, ma cent’anni di storia. La gente non ne può più di ville al mare, yacht, feste, notti al night e mignotte" (3-5-93) 5 Classificato - Paolo Pillitteri cannoneggiava: "Io la chiamerei Cupola per rendere l’idea di quel che è successo fra politici e imprenditori a Milano" (3-5-92) 6 Classificato - Gianni Baget Bozzo: "Craxi doveva andare a Milano e chiedere perdono. C'è una questione morale, prima che politica. Nel centenario del Psi bisognava chiedere scusa per le tangenti incassate. Persino il Pci ha dovuto dire: ho sbagliato" (11-9-92) 7 Classificato - Francesco Forte, reduce dai pellegrinaggi in Somalia, tuonava: "Sono stufo di andare a comprare i giornali e sentirmi dire: ‘Ma questo non è ancora in galera?’. Mi vergogno di essere un politico, per giunta socialista" (9-7-92) 8 Classificato - Giuliano Amato: "Molti nel partito si sono arricchiti: bisognava buttarne via qualcuno" (26-11-92). 9 Classificato - Berlusconi: "Io a Craxi non devo nulla" (21-2-94); "Ho sempre riconosciuto il ruolo dei magistrati nella lotta al sistema perverso della Prima Repubblica. Tv e giornali della Fininvest sono stati sempre in prima linea nel difendere i magistrati ed in particolare Di Pietro" (6-12-94) In conclusione, signore e signori, compagne e compagni, questa è la verità della storia, il più grande nemico di Bettino Craxi fu il suo stesso partito. L'augurio che mi faccio da socialista è che chi all'epoca si espresse in certi modi, non certo solo questi deprecabili ominidi, abbia la dignità di tacere il 19 gennaio, perché ho tanta paura che chi in questo momento dovrebbe riposare in Tunisia, al contrario si stia rigirando su sè stesso da 10 anni.
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