mercoledì 24 febbraio 2010

CARI AMICI RADICALI

Ho ancora in mente la splendida battuta che fece, in una puntata di Ballarò, l'ex Ministro Castelli a Pannella riguardo il suo ennesimo sciopero della fame e della sete: "Caro Marco, com'é che tu scioperi e resti sempre cicciottello?". Goliardici ricordi a parte, i Radicali con questo continuo ricatto morale dello sciopero della fame e della sete mi hanno veramente stancato, come sempre stanno rasentando il ridicolo. Emma Bonino, persona che comunque stimo, sia chiaro, rilancia la sua personale punizione corporale perché a suo dire i Radicali non hanno il dovuto spazio in televisione, rivendicando, sempre a suo dire, un'illegalità che le istituzioni fanno finta di non vedere. Siamo alle solite. Per curiosità mi sono andato a ricercare le presenze televisive dei Radicali per quel che riguardava le ultime elezioni europee, che ricordo essere stata l'ennesima occasione del sopra citato movimento per baccagliare con stelle giudaiche al petto e non nutrirsi. Indovinate un po' cosa ho notato? Che i Radicali, movimento/partito del 2%, all'epoca non solo sono stati in televisione molto di più di altre formazioni politiche che si sono lamentate, senza però arrivare alle stesse esagerazioni come ad esempio La Destra (2,3%), Rifondazione Comunista (3,1%), Sinistra e Libertà (3,0%) e via così, bensì sono stati in televisione anche più del Udc, un partito che ha 'solo' tre volte i voti di Pannella e soci. Poi, scusatemi, basta accendere la televisione per vedere i fatti. La Bonino è ogni giorno su tutti i telegiornali per questa storia del suo sciopero e bla bla bla, addirittura Emilio Fede ha ospitato i Radicali, il che fa riflettere. Di contro della Polverini, almeno per il momento, nei telegiornali se ne parla poco o niente. Non capisco poi un'altra cosa, i Radicali sono stati eletti nelle file del PD per grazia ricevuta (o prostituendosi?) di Walter Veltroni e continuano ad incassare una quantità infinita di contributi statali con Radio Radicale, emittente dalla quale ogni giorno ci sbomballano il cervello con i monologhi ultra-logorroici del buon Marco: cosa cavolo vogliono? Ci sono tante altre formazioni politiche, con cui posso non condividere le idee e che purtroppo sono fuori dal parlamento, che almeno non si sono mai prostituite per due poltroncine in parlamento e non godono degli stessi introiti 'radiofonici' (vedi Rifondazione e La Destra), allora mi e vi chedo, queste formazioni che dovrebbero dire? Sono più stupide dei Radicali? In conclusione, cari amici Radicali e cara Emma, invece di digiunare per farvi pubblicità, perché non tirate fuori un bel programmino politico per il Lazio? Come diceva un detto del volgo, l'Italia ha bisogno di fatti, non pugnette.
Grazie
Aldo Luigi Mancusi

1 commento:

  1. In ambito politico il leader è colui che si distingue all'interno di un gruppo o di una corrente.Si distingue nell'arte della dialettica e dell'oratoria (vir peritus artis dicendi,come diceva Cicerone),si distingue per le sue idee e per il saperle esporre davanti alla folla,catturandola con la retorica,facendola sentire parte del discorso e unendosi assieme ad essa diventando un insieme.Ma il leader non è solo questo.Se cosi non fosse,ahime,avremmo una classe dirigente di soli uomini o donne incompleti,che non saprebbero quali siano davvero i problemi della gente comune,del popolo.Il leader deve necessariamente avere dietro di se un passato di militanza,di politica concreta.Deve essersi ''fatto le ossa'' con anni ed anni di militanza,attaccando manifesti,''sporcandosi'' di quelle azioni e di quei lavori che non sono utili per il curriculum personale,ma che sono fondamentali per il partito,lavori che resteranno sempre all'oscuro ma che lasciano dentro di sè un bagaglio importantissimo che aiuterà sempre il futuro leader a restare con i piedi per terra.Ebbene qui,a mio avviso,sta proprio l'errore di colui che non ha fatto in tempo a presentare la lista PDL del Lazio.Una volta per presentare le liste ci si presentava il giorno prima in Municipio o Corte d'appello che sia,magari anche arrangiandosi a passare la notte là;ma con la sicurezza assoluta di riuscire a presentarle.Non ci si faceva certo problemi nel mangiare,perchè lo sanno tutti,mezza giornata senza mangiare non ha mai ucciso nessuno.Sono sicuro che Berlusconi questo lo sappia e penso non mancherà nel prendere seri provvedimenti contro queste ''leggerezze'' formali,queste ''umili correttezze'' che non hanno permesso di presentare in tempo la lista.Bisogna scendere dai piedistalli e cercare di acquisire un pizzico di modestia in più,modestia indispensabile per fare politica,e cercare,un giorno,di diventare un leader completo.Modestia che,come abbiamo potuto vedere,è mancata anche alla Bonino.Non ci sono più i radicali di una volta.Emma infatti da vera leader di una coalizione,da candidata a rappresentare una delle Regioni chiave del nostro Paese,avrebbe dovuto battersi contro la riammissione della lista del PDL per dimostrare di voler si vincere,ma ad armi pari,dimostrando di saperci fare politicamente,attraverso le campagne radicali di una volta.Tutta modestia mancata,tutta fretta di vincere,anche con i mezzi più vili.Quasi fosse stata infetta dal morbo giustizialista presente all'interno della sua coalizione.Ora le liste PDL sono state riammesse attraverso un decreto del Presidente Berlusconi,e la Bonino ha perso praticamente una settimana in cui avrebbe potuto continuare a fare campagna elettorale e,invece,è stata invano ad inneggiare allo scandalo e a contestare ogni ricorso presentato dal PDL.Non ci sono più i leader di una volta.Condivido con quanto hai scritto caro Aldo.

    Giuseppe Pepe Ferone

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