Carissime compagne e compagni, il 4 Agosto ho partecipato alla riunione del Direttivo Regionale calabrese del Nuovo PSI e, come volevasi dimostrare, ne sono uscito più che soddisfatto. Non starò qui a raccontarvi di alcuni simpatici siparietti cui ho assistito antecedentemente al mio intervento ma, vi posso garantire, che non sono mancate le solite bagarre delle più tipiche riunioni socialiste in cui, rivendicando crediti e sacrifici personali, alcuni dei presenti stavano per arrivare alle mani, ma queste sono faccende di basso profilo che non ci interessano in questo contesto per quanto folcloristiche. Come dicevamo ho avuto l'occasione di parlare in un contesto dalle due sfumature; da un lato era un contesto amichevole perché stavo pur sempre tra compagni socialisti, ma da un altro lato era un contesto non facile visto che, come i compagni attualmente disciolti in Sinistra e Libertà, mi trovavo di fronte a socialisti politicamente 'accasati'. Ad ogni modo, presa la parola, senza mezzi termini e con le ragioni che voi tutti conoscete, ho lanciato ai compagni presenti l'idea della ricostituzione del grande soggetto socialista in una posizine autonoma dai due poli, con un'identità ben precisa e dialogante con tutti ribadendo ai presenti le idee, i concetti ed i modi che voi avete potuto condividere con me attraverso i miei precedenti articoli. Morale della favola, contrariamente a quanto diceva chi mi sconsigliava la partecipazione, non sono stato né insultato, né offeso, né denigrato. Ho ottenuto invece i pieni consensi della base e più di un interessamento da parte di alcuni membri della segreteria regionale tranne, ma era prevedibile, da parte del Segretario Regionale che, per più ragioni di cui preferisco non approfondire, si è dimostrato distante ma ha pur sempre lasciato intendere un'eventuale spiraglio di dialogo guardando al futuro.Vi riporto tutto ciò per un paio di motivo; in primo luogo ho dimostrato a me stesso ed in questo modo anche a voi tutti che, con un dialogo che trova le sue fondamenta nelle ragioni socialiste prive della malizia dovuta a posizioni personali, interessi lobbistici e quanto altro seguendo solo l'ambizione di un sogno comune, possiamo costruire insieme qualcosa indipendentemente dalla posizione di partenza e da quella di riferimento, trovando piattaforme comuni con tutti i socialisti nessuno escluso. In secondo luogo questo incontro ha dimostrato, come ho più volte sottolineato, che ognuno di noi è protagonista e responsabile della rinascita della grande ragione socialista. Solo ed esclusivamente con il dialogo, il confronto e parlando il linguaggio della verità si possono ottenere risultati con chiunque, portando ognuno di noi il proprio quantitativo di calce, cemento e mattoni per mettere in piedi una struttura solida. Ora guardo con interesse al seminario del 9 settembe di Socialist, un seminario che spero possa fungere da fulcro culturale e logistico per la rinascita del Partito Socialista Italiano, o almeno dell'anima di questo. Resto però fermo su di un solo punto ed invito chi di dovere a porsi le conseguenti riflessioni su ciò; il popolo socialista non vuole e non può sostenere operazioni personalistiche né può accettare di buon grado i 'soliti' nomi seduti in prima fila. Dico questo perché sto incontrando ed ho incontrato un gran numero di compagni ed in tutti i casi la risposta è comune, ovvero faccie nuove e capaci, i vecchi leoni sostengano la cosa da dietro le quinte e lavorino per solo la causa e non più per sé stessi. Se vogliamo costruire un partito che guardi al futuro e che sappia porsi in modo nuovo al cospetto derl popolo italiano, presentarci con i settantenni in prima fila non è almno ridicolo. Non finirò mai di ripeterlo, i tempi sono maturi ed il futuro sarà nostro, sempre se non si compiranno gli stessi errori del passato, meditate gente, meditate.
Aldo Luigi Mancusi
domenica 23 agosto 2009
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